The Walking Dead 4×12: Still (Non tutto è perduto), la recensione

È andato in onda lunedì sera in Italia (e un giorno prima sulla rete statunitense AMC) un nuovo episodio di The Walking Dead, la serie tv realizzata dal regista Frank Darabont, basata sull’omonima serie a fumetti scritta da Robert Kirkman.

La puntata, dal titolo “Non tutto è perduto” (“Still”), ha visto protagonisti per tutti i quaranta minuti Daryl Dixon e Beth Greene.

[su_note note_color=”#fff9a6″ radius=”6″ su-note-inner=”box-spoiler” ]Avvertiamo i lettori che la seguente recensione contiene spoiler sulla trama. Se non hai visto l’episodio o non vuoi rovinarti eventuali colpi di scena non continuare a leggere![/su_note]

The Walking Dead 4x12: Still (Non tutto è perduto), la recensione

Agli amanti dell’azione e dello splatter questa puntata non sarà piaciuta molto e anzi l’avranno trovata addirittura noiosa, ma in realtà è stato un grande episodio. Ha mostrato l’essenza di tutta la serie tv, la profondità che caratterizza The Walking Dead, ciò che la rende unica nel suo genere. Gli zombie non sono che un contorno, i veri protagonisti qui sono i personaggi stessi, messi a dura prova minuto dopo minuto, giorno dopo giorno, sempre alla ricerca di qualcosa che forse non troveranno mai. In “Non tutto è perduto” infatti emerge l’aspetto più profondo dei personaggi, in questo caso di Daryl e Beth.

Come ricorderete, nelle scorse puntate i due erano riusciti a fuggire dalla prigione e a mettersi in salvo. Adesso li vediamo vagabondare, scappare dai vaganti, cercare cibo e provviste. Eppure una domanda sorge spontanea: non hanno più seguito le tracce trovate alle rotaie?

Beth tira fuori un lato nuovo di sé. Dalla sua introduzione nella seconda serie il suo personaggio è sempre rimasto sullo sfondo, un po’ anonimo. Comincia ora a far vedere una parte che probabilmente fino ad oggi era rimasta repressa. A volte ce lo scordiamo, ma Beth è ancora un’adolescente. Così come Carl è ancora un bambino. Entrambi sono stati scaraventati in un mondo fatto di dolore, sofferenza, in cui la loro innocenza è stata brutalmente portata via. Ci aspettiamo che reagiscano come adulti, ma non lo sono, non ancora. E la ragazza lo dimostra proprio in questo episodio. Vuole ubriacarsi, un po’ per poter dimenticare, almeno per qualche istante, l’orrore che hanno intorno, un po’ per provare un’esperienza mai provata prima, qualcosa di stupido che ogni adolescente fa almeno una volta.

Daryl è però quello che ci sorprende di più. Il percorso, la crescita che questo personaggio ha fatto durante le stagioni è sorprendente, e in questo episodio veniamo a conoscenza di qualcosa di più su di lui, del suo passato, del suo rapporto con il fratello Merle. Qualcosa in Daryl non va, ce ne eravamo resi conto già dalla scorsa puntata. È taciturno, fa il minimo indispensabile per sopravvivere, addirittura non riesce ad uccidere uno scoiattolo!

Dopo aver aiutato Beth a trovare degli alcolici, comincia a bere anche lui, perdendo un po’ il controllo. È proprio in questo momento che capiamo cosa lo affligge tanto. Egli è ormai convinto che tutti quelli che loro conoscevano e che loro amavano sono morti. E anche se non lo sono, è come se lo fossero dato che probabilmente non potrà rivederli, rincontrarli mai più. Rick, Maggie… non ci sono più.

Come se tutto ciò non fosse già abbastanza, ci si aggiunge anche il senso di colpa. Sì, perché egli crede che se avesse continuato a cercare il Governatore con Michonne, se lo avessero ucciso, niente di ciò che è successo alla prigione sarebbe mai accaduto. Avrebbe potuto così salvare Hershel.

La puntata volge al termine con un dialogo tra Beth e Daryl, in cui si aprono del tutto. La ragazza ammette di sentire la mancanza dei suoi cari, di aver sperato invano di poter vivere una vita felice. D’altra parte, Daryl rivela che prima dell’apocalisse, prima di tutto questo, lui non era niente, nessuno. Eppure, come Beth osserva, Daryl sembra nato per questo mondo, per come lo è ora. Non come lo era Shane (ricordate, anche Dale nella seconda stagione dice le stesse parole, ma in un contesto del tutto diverso); Daryl è un sopravvissuto che fa di tutto per poter vivere e per proteggere il suo gruppo, ma nonostante ciò rimane fedele ai suoi princìpi e ai suoi amici.

Alla fine i due danno fuoco alla casa in cui si erano momentaneamente stabiliti: simbolicamente, danno un taglio al loro passato, a chi erano prima, per poter adesso guardare solo avanti.