da Robinia97 » 27 giugno 2013, 13:41
PERDONATEMI DI NON POTER FARE DI PIU'!!!!
Salve Ragazze!
inizio con il dire che dovete perdonare la mia scrittrice, purtroppo sta passando un periodo in cui non c'è molto con la testa, dannato amore! Quindi perdonatela vi prego, ve lo chiede la vostra Robinia.
Ma torniamo a noi dato che adesso ho perfino una lettera tutta per me grazie a voi che avete seguiti l'ff.
Non sono mai stata brava a scrivere , ma cercherò di non annoiarvi con la mia vita.
Ho sempre condotto una vita semplice, in una casina che si trovava all’infuori di un paesino, eravamo i miei genitori e Durza. Io sono nata in una notte d’inverno quando il vento e il gelo avevano già divorato un raccolto che mio padre con cura aveva cercato di salvare. Sono nata allo scoccare della mezzanotte, e per Durza è stata una felicità.
Secondo me è stato il primo fratello della storia ad essere stato felice di avere una sorella più piccola.
Era sempre dietro di me e non potevo avvicinarmi a un ragazzo (questo quando sono diventata adolescente) che spuntava lui a spaventarlo, se non lo avessi rinchiuso in cantina una volta sarei rimasta zitella a vita. Ma alla fine l’amore per me era sempre in secondo piano, avevo più che altro un amore innato per le armi. Lo so, cosa poco femminile, ma cosa vi potete aspettare da una come me?
Mi ricordo di una volta, un pomeriggio d’estate se non ricordo male, eravamo in un campo di grano, solo io e lui. Mi ricordo che avevo sedici anni e mi ero portata una spada rubata da una bottega del paesino (una cosa che non ho mai rivelato a Murtagh è che io e il mio fratellone rubavamo di continuo nei paesini, inventato inganni sempre più studiati e perfezionati mano a mano che andavamo avanti. E non pensiate che nostro padre non ci abbia dato delle solenni legnate quando veniva a sapere che avevamo rubato; ma erano più le volte che la passavamo liscia che quelle in cui venivamo beccati).
Durza era davanti a me, anche lui armato di spada, aveva deciso di anticipare il mio regalo di compleanno insegnandomi l’arte delle spade. Fu il pomeriggio più bello della mia vita!
Lottammo fino al calar del sole, non riuscivo a smettere di apprendere, ascoltavo e macinavo nella mente ogni cosa che Durza mi spiegava.
La sera, mi ricordo, mi raccontava le storie per farmi addormentare, anche quando ero cresciuta, e quando mi addormentavo vicino al fuoco mi prendeva in braccio e mi portava in camera mia, mi faceva sentire molto leggere. Non ve lo immaginate un Durza così vero?
Invece era così.
Non c’è nulla di speciale nella mia infanzia, se non quando accadde la tragedia, e mio fratello divenne uno spettro. Confusa e arrabbiata invocai gli spiriti anch’io e sapete come andò a finire.
Un Mezzospettro fresco fresco iniziò a girare per Alagaesia.
Nei primi tempi avevo una sete assurda di vendetta; infliggevo alberi, uccidevo poveri animali, chiedendomi se anche Durza faceva così. Il mio più grande scopo era di ritrovarlo e rimanere per sempre legata a lui.
Passarono giorni, settimane, mesi…ma di lui nessuna traccia. Solo quando sentì che serviva il re Galbatorix una fiamma si accese in me. Ero entusiasta di poterlo incontrare. Programmai per giorni la mia entrata a palazzo,e con fortuna riuscii a distrarle le guardie al primo tentativo. Attraversai il castello con il cuore che mi batteva a mille. Una volta arrivata nelle prigioni sentii una donna urlare di dolore.
Fu in quel momento, quando vidi Arya torturata da Durza, che l’immagine del mio adorato fratello si frantumò in mille pezzi…
CONTINUA...