Recensione: Coloro che vivono di morte, storie di rara bruttezza

Non molto tempo fa mi è capitato per le mani il fumetto edito dalla Bonelli Coloro che vivono di morte, dalla collana “Storie di altrove”. Quest’ultima ha un’uscita annuale e sulle sue pagine è possibile leggere racconti che vedono come protagonisti personaggi realmente esistiti.

La storia di cui voglio parlarvi narra le avventure di Oscar Wilde nelle Americhe, quando, verso la fine dell’ottocento, vi si recò per una turné. Gli agenti di “Altrove” (associazione segreta e governativa che studia i fenomeni paranormali) scoprono che l’assassinio del Presidente Garfield (nulla a che vedere col gatto, naturalmente) altro non è che un complotto contro i neonati stati americani. Per smascherare tale complotto, si affidano, appunto, allo scrittore irlandese.

Naturalmente, come mia abitudine, non dico altro per quanto riguarda la trama per il semplice fatto che se ancora non avete letto il fumetto in questione (e, da parer mio, non avreste nessun motivo per farlo) non voglio rovinarvi le “sorprese” presenti nella storia.

La trama è davvero banale, mal scritta e in certi punti, prevedibile. Il lettore tende ad annoiarsi e a leggere più volte la stessa pagina a causa di poca chiarezza nei dialoghi e nella sceneggiatura in sé. Che si rimanga delusi è dire poco! Non so come sia possibile che una collana del genere venga ancora pubblicata, forse ciò è dovuto al fatto che gli altri racconti, quelli che non ho letto, sono stati meglio costruiti. Nei panni di un editore avrei nutrito forti dubbi, dopo la lettura della sceneggiatura, di passare alla stampa. Bisogna anche dire che la sola presenza del nome di Alfredo Castelli (padre di Martin Mystère, ma sono sicuro che non c’è bisogno di dirlo), curatore della serie, basta a stuzzicare la fantasia di un abituale lettore di fumetti per far sì che questi acquisti l’albo.

Il discorso è assai diverso per i disegni, invece. Antonio Sforza fa un ottimo lavoro per quanto riguarda l’accuratezza dei dettagli e la creazione di atmosfere ad hoc che aiutano il lettore a calarsi nei panni del protagonista, immischiato in una vicenda tanto torbida quanto banale.

Come detto poco sopra, non vi consiglio di acquistare questa storia. Non ho idea di come siano le altre della collana, spero meglio, ma su quelle non posso pronunciarmi e consigliarvi.