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Fear The Walking Dead 1×01: “Pilot”, la recensione

L’attesissima serie companion di The Walking Dead ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti il 23 agosto, e ci accompagnerà per sei episodi prima del ritorno della serie madre. Fear The Walking Dead, creata da Robert Kirkman e Dave Erickson, narra le vicende di una famiglia allargata in quel di Los Angeles, ancora ignara dell’orrore che dovrà affrontare.

Se The Walking Dead infatti ci immerge fin da subito nel mondo apocalittico che conosciamo attraverso gli occhi di un incredulo Rick Grimes, con Fear siamo ancora lontani dalla devastazione che ha portato alla fine della normalità. Il virus sta cominciando a muovere i suoi passi in una Los Angeles inconsapevole. La prima persona che vediamo scoprire l’orrore che si cela dietro la strana influenza che sta colpendo la popolazione è Nick, un ragazzo con problemi di droga, che non riesce fin da subito a capire se quello che ha visto è stato frutto delle sostanze assunte oppure se la sua mente gli stia giocando strani scherzi, per poi però scoprire che in realtà è tutto vero.

Quante volte ci siamo chiesti come tutto è iniziato? Quante volte, sentendo Shane, Lori, Dale e gli altri raccontare come si sono sentiti o quello che hanno visto quando i morti hanno cominciato a camminare sulla terra, ci siamo immaginati il panico, i governi che crollano, l’esercito impotente di fronte all’impossibile?

Quando tutto è cominciato, erano solo notizie strane. Poi è stato così veloce. È successo il finimondo” (Shane Walsh, “Scelte”, 2×10).

Sicuramente con Fear tante delle nostre domande troveranno finalmente risposta. Questo primo episodio stesso ci ha mostrato come le persone, anche di fronte alla prova evidente che i morti stanno cominciando a risvegliarsi – come nel video che riprende una violenta aggressione in strada – non riescono a credere ai loro occhi. E come potrebbero? Chi di noi, se ci facessero vedere una cosa del genere, ci crederebbe? Questo è appunto un problema che nella serie madre non ci eravamo posti perché, come abbiamo già detto, Rick entra direttamente nel mondo già devastato. Non c’è stato quel passaggio che dall’incredulità ha portato alla comprensione, o meglio, è stato molto veloce. L’evidenza era sotto i suoi (e i nostri) occhi, ma non è così per i protagonisti di Fear, in cui Nick non è certo di quello che ha visto, Travis e Madison – rispettivamente il patrigno e la madre del ragazzo – cominciano a sospettare che qualcosa di grave stia capitando, ma mai immaginerebbero quello che li attende. Un po’ come Hershel che, isolato dal resto del mondo nella sua fattoria, si era fermamente convinto del fatto che quelle persone erano malate e non morte, così i primi casi di queste aggressioni non trovano facilmente comprensione nelle menti dei nostri protagonisti. Ma la sequenza finale, in cui i tre sono costretti a uccidere ripetutamente uno spacciatore che continua a rialzarsi, li fa sicuramente cominciare a pensare che quello che fino ad allora avevano creduto essere i loro peggiori incubi, stanno diventando realtà.

Un episodio dall’andamento “lento” che cresce pian piano. Un episodio degno dell’universo di The Walking Dead.

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