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The Walking Dead 4×11: Claimed (Salvare il mondo), la recensione

Prosegue il viaggio verso la sopravvivenza dei protagonisti di The Walking Dead, nell’undicesimo episodio della quarta stagione intitolato “Salvare il mondo” (Claimed).

Anche questa puntata,  come le precedenti di questa seconda metà di stagione, ci mostra in modo frammentario cosa succede a due dei gruppi dei survivors.

[su_note note_color=”#fff9a6″ radius=”6″ su-note-inner=”box-spoiler” ]Avvertiamo i lettori che la seguente recensione contiene spoiler sulla trama. Se non hai visto l’episodio o non vuoi rovinarti eventuali colpi di scena non continuare a leggere![/su_note]

L’episodio segue le vicende di Glenn e Tara insieme ai tre sconosciuti introdotti alla fine della scorsa puntata da una parte, e di Rick, Carl e Michonne dall’altra.

Il decimo episodio si era interrotto con un cliffhanger (tipico di The Walking Dead!), ovvero l’apparizione del sergente Abraham Ford, del dottor Eugene Porter e di Rosita Espinosa. I tre prendono con loro Tara e Glenn, che ha perso conoscenza e che si riprenderà poco dopo.

Non sappiamo ancora molto di questi nuovi personaggi, se non che sono in viaggio verso Washington D.C. per portarci Eugene, uno scienziato che, a quanto pare, sa per certo cosa ha scatenato l’epidemia. Qualcosa però ci dice che non ce la racconta giusta. Quando Glenn chiede per saperne di più, gli viene risposto che la questione è “top secret”.

Siamo nel mezzo di un’apocalisse zombie, i governi sono caduti e i morti camminano sulla terra mangiando i vivi, e lui vuole tenere per sé la sua “soluzione”? Qualcosa mi dice che questo va ad aggiungersi agli innumerevoli interrogativi della quarta stagione. Glenn è comunque intenzionato a cercare Maggie e, nonostante inizialmente Abraham sia riluttante a lasciarlo andare, alla fine cede.

In parallelo vediamo Rick, Carl e Michonne nella casa in cui si erano rifugiati padre e figlio. Tra Michonne e Carl sembra nascere un forte legame, già accennato all’inizio di questa stagione. La donna infatti comincia a rivelare qualcosa del suo passato al ragazzo, accennando al figlio morto poco dopo che il mondo è andato a rotoli. Se ripensiamo che Carl, nella terza stagione, non voleva nemmeno nel gruppo questa straniera armata di katana, ci viene da sorridere vedendoli ora, così uniti.

Mentre i due vanno a cercare provviste, Rick rimane a casa da solo, non ancora in forma dopo le ferite riportate dallo scontro contro il Governatore. Questo è stato un dei momenti che probabilmente ha fatto venire un po’ l’ansia a tutti. Qualcuno entra nella casa. Non si sa chi siano, ne che intenzioni abbiano, ma in un mondo come quello di ora, non si può fare affidamento su nessuno, e Rick non può permettersi di farsi scoprire, rischiando così la vita.

In effetti, pur di salvare se stesso, l’ex sceriffo è costretto a uccidere un uomo, e questo ci fa capire quando i nostri amati protagonisti siano cambiati nel corso delle stagioni. Quanto facile è adesso uccidere qualcuno per poter sopravvivere? C’è ancora un limite? Umanità? Oppure oramai vige solamente la legge del più forte? Non possiamo fare a meno di chiedercelo.

Rick riesce a fuggire dagli invasori, a ritrovare il figlio e Michonne e ad allontanarsi da lì prima di essere scoperti. La puntata si chiude mostrandoci i tre camminare sui binari (e questo già ci fa venire in mente qualcosa!), quando scopriamo che stanno andando verso lo stesso luogo verso cui si sono diretti Carol, Tyreese, Lizzie, Mika e Judith nello scorso episodio.

Sarà forse la volta buona per rincontrarsi? Rick e Carl potranno finalmente riabbracciare la piccola spaccaculi? E soprattutto, il luogo verso cui sono diretti può essere una nuova casa, un riparo veramente sicuro e protetto?

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