Playstation 5 senza esclusive? Il confronto con Ps4 dimostra è impietoso

In molti si lamentano che Playstation 5 abbia avuto poche esclusive, ma è davvero così? Il confronto con Ps4 ci svela come stanno le cose.

Questi primi due anni di nona generazione sono stati un po’ pesanti poiché la difficoltà di pareggiare la domanda di console non ha permesso a molti di mettere le mani su Playstation 5 e Xbox Series X, perché la pandemia ha causato ritardi sui titoli in lavorazione e generato un’offerta minore rispetto a quella annunciata dai vari pubblisher, ma la situazione è così grave come appare? Davvero in questo periodo c’è meno a cui giocare rispetto ad uno stesso periodo della generazioni precedenti?

La sensazione è data dai vari rinvii, dal fatto che tutti o quasi abbiano deciso di fare uscire i proprio videogiochi sia sull’attuale generazione che su quella precedente (creando di fatto una mancanza di esclusive generazionali per qualsiasi piattaforma) e sul fatto che molti hanno giocato sull’hype (Microsoft in primis) presentando con largo anticipo giochi che vedranno la luce solo a partire dal 2024 già nel 2020 (Hellblade, Awowed, Mass Effect, Dragon Age e tanti altri).

La verità è che per quantità di titoli la differenza rispetto alle passate generazioni praticamente non esiste, ma per quanto riguarda la qualità? Al momento è mancato a questa generazione un numero alto di giochi di primissimo livello, cosa che nell’ottava generazione si è vista sin da subito. Tuttavia il 2022 non è certo da buttare, visto che ad inizio anno è uscito quello che probabilmente verrà ricordato come uno dei giochi migliori di questo periodo storico – Elden Ring – ma anche titoli assolutamente validi come Horizon Forbidden West, Total War Warhammer, Gran Turismo 7 e entro la fine dell’anno arriveranno God of War Ragnarok e The Callisto Protocol.

La line up di Ps4 era superiore a quella di Playstation 5?

Le varie difficoltà produttive, l’assenza quasi totale di titoli per questa generazione e i continui ritardi nell’uscita di titoli annunciati hanno creato la sensazione che in questi due anni ci sia stato il vuoto totale. Inoltre questo inizio di generazione è stato caratterizzato dalla decisione netta di Microsoft di mettere Xbox in secondo piano per favorire il Game Pass e dunque spostare l’attenzione sui servizi in abbonamento. Ci troviamo dunque in una fase di cambiamento del mercato, in cui l’utente ottiene sempre di più a costi sempre minori.

Il possesso di un catalogo enorme garantito dal Game Pass ha creato la falsa convinzione che su Playstation 5 sia uscito meno di nuovo da giocare, ma non è esattamente così. Fino all’uscita del nuovo Playstation Plus, gli utenti Microsoft hanno avuto a disposizione semplicemente più titoli da giocare, ma non necessariamente e sempre nuovi. Il catalogo ha permesso loro di occupare i periodi vuoti recuperando giochi mai provati senza costi aggiuntivi.

L’idea è valida, perché permette all’utenza di non rimanere mai senza alternative, anche in un periodo in cui di uscite di rilievo non ce ne sono. La scelta è talmente valida da aver fatto percepire ai giocatori che su Xbox c’era da giocare sempre mentre su Playstation solo in alcuni periodi. Questo è il motivo per cui Sony si è vista costretta ad offrire qualcosa di simile, ma non ancora allo stesso livello. La marcia in più del servizio Microsoft è l’offerta di titoli first e third party al day one sul catalogo. Scelta che Sony ha fatto solo in alcune rare eccezioni al momento, mentre la concorrenza ha reso sistematica: circa 40 titoli, tra espansioni, indie, titoli doppia A e tripla A usciranno sul Game Pass in 12 mesi.

Game Pass ha oscurato mediaticamente il prestigio e il valore delle esclusive Sony

La maggior parte di questi titoli non sono esclusive o lo sono solo per un breve periodo, ma all’utenza non importa: su Xbox li puoi giocare pagando 10 euro al mese (15 con il tier più alto), mentre su Playstation 5 li devi acquistare a prezzo pieno. Questa situazione ha generato la falsa convinzione che sull’ammiraglia Sony esca poco o niente e che rispetto alla precedente generazione ci siano meno esclusive e di minor livello.

La verità però è diversa, come dimostra un’immagine confronto tra Ps4 e Ps5 pubblicata dall’account Okami Games su Twitter. In questa si vede chiaramente come Sony abbia continuato a fare sempre il solito, eccellente lavoro sulle esclusive e che anzi in questa generazione ha fatto anche meglio se si considerano solo i primi due anni di vita delle console. Il fatto è che Microsoft ha cambiato le carte in tavola, spostato il focus non sulle esclusive (sebbene abbia fatto acquisizioni importanti per assicurarsene molte in futuro) ma sui servizi.

 

Insomma Sony non ha smesso di regalare ai fan esperienze di gioco emozionanti e di ottimo livello, semplicemente il lavoro svolto è stato oscurato dalla politica concorrenziale aggressiva di Microsoft. Il colosso di Redmond ha speso l’impossibile per acquisire decine di studi di sviluppo, si è assicurato le loro ip, le ha inserite nel Game Pass e promette di produrne moltissime altre. Se ciò non bastasse, stringe continui accordi con gli sviluppatori esterni per inserire i loro giochi nel catalogo e il tutto al solo costo di 10/15 euro al mese.

Si tratta di un’offerta troppo conveniente che per forza di cose fa passare in secondo piano questo o quel titolo di pregio, almeno finché non uscirà in esclusiva Sony il prossimo “Elden Ring”. Un’azione concorrenziale che è possibile solo perché Microsoft ha fondi quasi “illimitati” da spendere e che nessun altro degli attori del mondo videoludico attuale può pareggiare.

Quindi complimenti all’azienda americana che si è abbattuta come uno tsunami sul mercato videoludico, ma sottovalutare l’offerta Sony, come quella Nintendo, sarebbe un errore perché vi priverebbe di giocare ad alcuni gioielli del settore. Anzi la convenienza Microsoft, potrebbe permettere agli appassionati di permettersi la doppia console, sempre nella speranza che il Game Pass continui a offrire così tanta varietà e abbondanza anche in futuro.