Televisione

The Adam Project: Netflix sbanca con il nuovo Ritorno al Futuro

Da diversi giorni The Adam Project è il contenuto più visto su Netflix: il segreto del successo del “Ritorno al Futuro” della piattaforma streaming.

Il successo di pubblico riscontrato in questi giorni da The Adam Project, nuovo film sul catalogo Netflix e ultimo film di Ryan Reynolds, ha riportato l’attenzione dei media sulla piattaforma streaming americana. Prima ancora che uscisse il film era una delle esclusive più attese del 2022, poiché erano in molti che dalla sinossi avevano immaginato di essere di fronte al nuovo “Ritorno al Futuro”.

L’idea di base è smaccatamente presa in prestito dalla trilogia cult firmata Robert Zemeckis, visto che si parla di viaggi avanti e indietro nel tempo per cambiare il futuro. Qualche spunto in realtà è stato preso anche da un altro classico di quei tempi (Terminator), ma il tutto viene narrato in maniera ironica e spensierata.

Siamo quindi di fronte ad una copia di Ritorno al Futuro? No, fortunatamente il film prende una strada propria dopo i primi minuti. Qualora Netflix avesse calcato la mano cercando di riprendere in tutto e per tutto la formula vincente di ‘Back to the Future’ ci saremmo trovati dinnanzi ad un prodotto anonimo, mentre The Adam Project prova a mettere qualcosa di suo e innovativo nel genere, dopo aver strizzato l’occhio ai fan delle produzioni sci-fi anni ’80 (come omaggio e immancabile fan service).

The Adam Project può diventare il “Nuovo” Ritorno al Futuro?

Se per “nuovo” Ritorno al Futuro s’intende una produzione capace di lasciare il segno come il film di Zemeckis, anche in questo caso probabilmente non ci siamo. Dall’illustre “maestro” il film Netflix non prende solo la tematica dei viaggi nel tempo ma anche la dinamica di narrazione, portandola avanti attraverso un duo formato da giovane e adulto (che in questo caso sono la stessa persona). Tuttavia si distacca per la tipologia di rapporto che s’instaura tra i due: se in Ritorno al Futuro era un rapporto maestro-allievo (o volendo padre-figlio), qui ci troviamo di fronte ad un rapporto fraterno.

Proprio questo aspetto è probabilmente il più riuscito del film, poiché ci permette di assistere ad una storia di formazione che contiene momenti intimi riusciti e toccanti. Si tratta, però, di momenti brevi: il ritmo del film è spesso frenetico, scandito da scene d’azione al cardiopalma che lasciano poco spazio al mondo in cui i protagonisti si muovono. Siamo davanti, insomma, ad un buon prodotto, che si lascia guardare e che può risultare piacevole, tuttavia manca il colpo di genio, quella trovata che gli permetterebbe di rimanere scolpito nella memoria al punto da diventare parte della cultura popolare.

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