The Walking Dead 5×02: Strangers (Sconosciuti), la recensione

Sconosciuti” (“Strangers” in lingua originale) è il titolo della seconda puntata della quinta stagione di The Walking Dead, la serie TV creata da Frank Darabont, basata sui fumetti di Robert Kirkman, andata in onda in Italia il 20 ottobre, a meno di 24 ore dalla diretta statunitense.

Dopo una premiere intensa, piena di azione e distruzione, i nostri protagonisti riprendono fiato con un episodio decisamente differente, ma non meno interessante, anzi.

[su_note note_color=”#fff9a6″ radius=”6″ su-note-inner=”box-spoiler” ]Avvertiamo i lettori che la seguente recensione contiene spoiler sulla trama. Se non hai visto l’episodio o non vuoi rovinarti eventuali colpi di scena non continuare a leggere![/su_note]

Il gruppo, finalmente ricongiunto e lontano da posti ostili, ha un momento per fare mente locale su quello e è successo e sul da farsi. Tara, la ragazza che avevamo conosciuto nella quarta serie tramite il Governatore ma che poi ha fatto – e sta facendo – di tutto per redimersi, vuole poter mettere in chiaro le cose e prendersi le sue responsabilità (che poi, in fondo, ne ha veramente?). Assistiamo così a un dialogo – forse uno dei momenti più attesi – con Rick. In quanti si erano chiesti come l’avrebbe presa il leader la presenza della ragazza “con i capelli legati”, colei che lui sapeva essere stata al servizio dell’uomo che ha ucciso i loro amici e distrutto la loro casa? Ma Rick, come lo sapeva al tempo dell’attacco alla prigione, lo sa anche ora, che in realtà Tara non aveva mai avuto cattive intenzioni, ed anzi è stata di fondamentale aiuto affinché Glenn ritrovasse sua moglie Maggie. Quest’ultima è proprio l’altra persona con cui Tara ci tiene a chiarirsi, a cui rivela tutto, e anche da lei viene perdonata. In fondo, sono proprio loro due, Rick e Maggie, che non volevano Carol alla prigione dopo aver saputo quello che la donna aveva fatto, ma proprio loro due sono contenti e felicissimi che si sia riunita a loro adesso. Anzi, è proprio Rick che chiede a Carol se lei li accetta, perché lei li ha salvati. L’ex sceriffo ancora non capisce perché lei abbia fatto quello che ha fatto, ma adesso che il gruppo ha visto un altro lato della crudeltà e della follia umana, qualsiasi gesto è diventato indispensabile per la sopravvivenza.

E come in una catena ogni anello è legato all’altro, così sono i personaggi di The Walking Dead. Perché adesso è il turno di analizzare Carol, colei che ha fatto un’evoluzione pazzesca dalla prima stagione e continua a farla. Non è più la donna debole di un tempo, non è più una moglie maltrattata o una mamma spaventata, anzi, adesso è lei che spaventa i suoi nemici. Ma tutta questa forza ha ovviamente un prezzo. Le sue azioni, quelle più estreme, pesano sulla sua coscienza. E non solo sulla sua. Tyreese è ancora fortemente provato dall’esperienza terribile con Lizzie e Mika, ed è evidente che lo stesso è per Carol, che non ha ancora rivelato a nessuno quello che è stata costretta a fare. Nemmeno a Daryl, che vediamo seriamente preso da Carol. Capisce che c’è qualcosa che la turba, ma rispetta i suoi tempi. Ma mentre sono insieme, passa una macchina con una croce sulla parte posteriore. Ricordate dove si era già vista? Nell’episodio “Solo” (Alone”, 4×13), in cui Beth viene rapita, e Daryl la vede per l’ultima volta proprio su un auto con una croce. Senza pensarci e portando Carol con sé, l’arciere parte all’inseguimento. Scopriremo una volta per tutte che fine ha fatto la più piccola delle sorelle Greene?

The Walking Dead 5x02: Strangers (Sconosciuti), la recensione

Per tutta la puntata Abraham cerca di convincere i suoi nuovi amici ad unirsi a lui nella missione che potrebbe salvare il mondo: portare Eugene a Washington, dove grazie alle strutture difensive lì presenti e le (dubbie) capacità dello scienziato potrebbero far finire una volta per tutte l’incubo che stanno vivendo. Ma il gruppo è deciso a non dividersi, non ancora, non dopo quello che hanno passato, e le decisioni spettano a Rick, il quale adesso non del tutto sicuro sul partire o meno, dato che hanno trovato una chiesa in cui si rifugiava questo nuovo personaggio in cui si sono imbattuti, un certo padre Gabriel. Un tipo all’apparenza innocuo e buffo, ma qualcosa fa intuire ai nostri che quest’uomo nasconda qualcosa di più oscuro, tanto che Rick si raccomanda con il figlio di tenere sempre gli occhi aperti, di non abbassare mai la guardia, anche se all’inizio della puntata abbiamo visto Carl che corre in aiuto di una persona in pericolo, proprio come è successo nel finale della quarta stagione (“A”, 4×16). Carl, quel ragazzo che nella terza stagione aveva quasi perso la sua identità, adesso vuole cercare di vedere il bene nelle persone, semplicemente perché “non possono essere tutti cattivi”. Ma varrà questo discorso per padre Gabriel?

L’episodio di questa settimana si è concentrato molto sulla figura di Bob, e sappiamo cosa significhi questo nell’universo di The Walking Dead: non finirà molto bene per lui. Ed infatti l’ottimismo del dottore si trasforma in un pianto soffocato mentre guarda la chiesa dove i suoi amici si stanno godendo una serata finalmente tranquilla (una scena che ricorda molto l’atmosfera dell’arrivo al CCM nella prima stagione, se vogliamo). A cosa sarà dovuta quella reazione? Forse, quando era stato attaccato dallo zombie nell’acqua poco prima, è stato morso? Se così fosse, perché non dirlo subito, e provare a tagliarla via come Rick fece con Hershel? Ah beh, ma state tranquilli che qualcuno ci pensa, a tagliargliela. Gareth e i suoi infatti fanno la loro comparsa a fine episodio, togliendo ogni dubbi – se ancora ce ne fossero – sulla loro natura. Per i lettori del fumetto, questa scena non è nuova, se non fosse per la vittima, che nella versione cartacea è rappresentata da un personaggio ormai morto da tempo nella serie TV (Dale R.I.P). Gareth, che in una visione raccapricciante si gusta una fetta della gamba di Bob, verrà presto a conoscenza di una scomoda verità?