The Walking Dead 5×13: Forget (Dimenticare), la recensione

Come ogni lunedì, il 9 marzo non è mancato l’appuntamento con The Walking Dead, la serie televisiva creata da Frank Darabont e basata sui fumetti di Robert Kirkman, mandata in onda in Italia a un solo giorno di distanza dagli Stati Uniti.

Dimenticare” (“Forget” in originale) è il tredicesimo episodio di questa quinta stagione, e ci mostra come i nostri sopravvissuti provino ad integrarsi ad Alexandria e alla nuova vita, ma non tutti rispondono positivamente a questi cambiamenti.

[su_note note_color=”#fff9a6″ radius=”6″ su-note-inner=”box-spoiler” ]Avvertiamo i lettori che la seguente recensione contiene spoiler sulla trama. Se non hai visto l’episodio o non vuoi rovinarti eventuali colpi di scena non continuare a leggere![/su_note]

Sasha, ancora scossa dai propri lutti, non riesce proprio a gioire della pace e della tranquillità che si respira nella nuova città, ed anzi sembra molto più a suo agio fuori, o con le armi. Proprio per questo si propone a Deanna di poter montare la guardia alla torre dell’orologio, ruolo ricoperto da Andrea nei fumetti. I lettori, anche dopo la storia della morte di Bob, possono vedere sempre di più in questo personaggio telefilmico la controparte cartacea.

Nel frattempo, anche Rick, Carol e Daryl – seppur i primi due (e in particolar modo Carol) fingano di integrarsi alla nuova vita – sono sempre del parere che “fidarsi e bene, ma non fidarsi è meglio”. Per questo decidono di rubare alcune delle armi della città, così da essere pronti in caso di necessità. Ed è proprio durante la loro riunione fuori dalle mura, che notano su uno degli zombie una lettera sulla fronte, una “W”. Questo simbolo lo avevamo già visto negli episodi precedenti, ma i nostri lo notano soltanto ora. Cosa significa? Sarà l’anticipazione di un nuovo problema che si abbatterà sui nostri sopravvissuti?

Adesso che le cose cominciano a diventare più concrete, sembra che alcuni dubbi assalgono Michonne, colei che invece nelle scorse puntate era così decisa a dare una possibilità ad Alexandria, ora appare non più molto sicura di quello che quel posto possa davvero essere. C’è una scena interessante che riguarda lei e Abraham, che nonostante sia un po’ brillo, dice cose non del tutto insensate, anzi. “Prega Dio di non doverla più usare. Prega Dio di non abituarti a non usarla più. È sulle tue spalle, anche quando sulle tue spalle non c’è”. Quello che vuole dire è che tutti loro devono cercare di fare uno sforzo, di dare una possibilità a questa vita, anche se sembra così assurda, così lontana da quella che hanno vissuto fino ad ora. Ma al tempo stesso, non devono mai abbassare la guardia, non devono mai dimenticarsi ciò che hanno passato, perché gli orrori di un tempo possono presentarsi in qualsiasi momento. Per questo è significativa la scena in cui Michonne appende la sua katana al chiodo. Oltre a riprendere una scena tratta dai fumetti, ci vediamo un po’ anche del discorso di Abraham. Lei la depone, e d’ora in avanti non sarà fisicamente con lei, ma sarà sempre lì per lei, se mai dovesse averne nuovamente bisogno. Non è un addio definitivo alla sua arma, né ciò significa che Michonne smetterà di stare in allerta.

Daryl ancora non riesce ad abituarsi a questa nuova vita, e così come Sasha, anche lui sembra più a suo agio tra i boschi fuori dalle mura. Ma non è solo. Aaron in questo episodio prova a legare con l’arciere, a fargli capire che lui stesso sa come si sente, perché entrambi agli occhi degli altri sono diversi, per motivi differenti, ma lo sono. Durante la loro uscita provano a salvare un cavallo che Aaron non era mai riuscito ad avvicinare, ma non ci riescono. Ci ricorda tanto il cavallo che condusse Rick ad Atlanta, o quello di Michonne nella quarta stagione. Tutti e tre, purtroppo, fanno la stessa fine. Quello di The Walking Dead non è un mondo per questi bellissimi animali, lo abbiamo definitivamente appurato!

A casa di Deanna viene organizzata una festa in onore dei nuovi arrivati in città, ma la maggior parte del nostro gruppo di protagonisti non si sente a proprio agio ad un evento del genere. Come già detto, tutto ciò sembra ancora assurdo ai loro occhi. Questo tipo di eventi, che prima potevano essere la norma, adesso sembrano un’anomalia in un mondo ormai pieno di morte. Eppure anche qui, c’è chi reagisce meglio, chi si sforza, e chi invece proprio non ce la fa. Sasha per esempio fa un tentativo, ma non riesce a sopportare di stare in mezzo a persone che sembrano così lontane da quello che c’è là fuori, le cui uniche preoccupazioni sono quelle di cucinare un piatto sbagliato. Daryl non fa nemmeno un tentativo (se non con “il pensiero“), e viene invitato invece a casa di Aaron ed Eric per cena. Qui gli viene rivelato che Aaron lo vorrebbe con sé come reclutatore perché, oltre al fatto che non vuole più che il suo ragazzo rischi la vita, sa che Daryl è la persona giusta per quel compito, perché lui sa come riconoscere una persona buona da una che non lo è. Con la memoria ci fa ritornare indietro alla quarta stagione, quando vediamo come venne trovato Bob da Glenn e Daryl (Alone”, 4×13), e proprio quest’ultimo gli fece le tre domande: Quanti zombie hai ucciso? Quante persone hai ucciso? Perché?
Sì, questo potrebbe essere un compito che Daryl può assolvere. E inoltre, avrà una nuova moto!

The Walking Dead 5x13: Forget (Dimenticare), la recensione

Alla festa, Rick fa la conoscenza del marito di Jessie, che in realtà aveva già intravisto nello scorso episodio, mentre gli dava un benvenuto poco amichevole. Inoltre il piccolo Sam, figlio della coppia, timbra la mano di Rick con una “A”, simbolo di Alexandria. Ma a noi, e probabilmente anche a lui, ci è quasi sembrato un rimando alla “A” di Terminus. Rick e Jessie sembrano andare molto d’accordo, tant’è che lui le dà un bacio sulla guancia. Che sia dovuto all’alcool che non beveva da tempo o ad altro, è inutile negare che qualcosa il nostro (di nuovo) sceriffo provi per la bella Jessie. C’è da dire che la ragazza aveva in braccio Judith, e chissà, magari quell’immagine gli ha fatto venire in mente Lori.

Carol nel frattempo va nell’armeria per rubare le armi, ma viene seguita dal figlio di Jessie. Con un discorso molto convincente e persuasivo convince il bambino a tenersi per sé quello che ha visto. Questa donna farebbe di tutto pur di proteggere i suoi, e questa ne è l’ennesima prova. Quelle parole avrebbero convinto a non fiatare persino il più temibile degli avversarsi!

L’indomani Rick, Carol e Daryl si rincontrano, pronti a prendere le armi ma, con sorpresa dei suoi compagni, Daryl rifiuta di prendere la pistola. Qualcosa o qualcuno, nella giornata precedente, gli ha fatto cambiare idea, e adesso vuole davvero dare una possibilità a quel posto. Perché no? Ma Carol e Rick rimangono dell’idea iniziale. Pur con una piccola esitazione, Rick sceglie la pistola, che sfiorerà poi poco dopo, alla vista di Jessie insieme al marito Pete. Potrebbe sembrare che per un momento il nostro leader abbia perso un po’ della sua lucidità in un barlume di gelosia, ma qualcosa invece fa pensare piuttosto che Rick faccia quel gesto perché si rende conto di aver fatto la scelta giusta, a prendere la pistola, dissolvendo così ogni dubbio. Lui ha le armi, ha il potere di difendersi e di difendere la sua famiglia da qualsiasi cosa, se necessario. Ne avrà bisogno?