L’attore protagonista di Transformers ha rivelato di aver passato un periodo di forte depressione e di aver più volte pensato al suicidio.
L’attore americano Shia LaBeouf, dopo aver impressionato tutti con le sue prime performance attoriali a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, sembrava essere definitivamente sulla rampa di lancio dopo il successo planetario ottenuto come protagonista della prima trilogia di Transformers. Già dopo il primo capitolo della saga fantascientifica, infatti, Shia era diventato uno dei giovani attori più richiesti del panorama hollywoodiano e sono arrivati progetti importanti come Indiana Jones ed il tempio di cristallo, Guida per riconoscere i tuoi santi, Nymphomaniac e Wall Street.
Sembrava, dunque, che dopo aver preso parte a kolossal e film d’autore, all’attore mancasse semplicemente il film giusto per bissare i premi della critica ricevuti in giovane età con quelli di maggior prestigio, compreso quello dell’Accademy. Invece la sua parabola si è improvvisamente arrestata alla fine del 2020, quando la sua ex moglie lo ha accusato di violenza domestica e abusi.
Come spesso accade in questi casi – lo abbiamo visto nel chiacchieratissimo caso di Jhonny Depp e Amber Heard – Hollywood ha voltato le spalle all’attore e nessuno ha voluto più legare un proprio progetto ed il proprio nome a LaBeouf. Per oltre un anno Shia è stato disoccupato e sembrava che la sua carriera fosse finita, finché qualche mese fa è giunta notizia che sarà protagonista del film Padre Pio.
Il dramma di Shia LaBeouf: “Avevo la pistola davanti a me”
Fino ad oggi l’attore californiano aveva mantenuto il silenzio e lasciato che a parlare fossero gli altri. Una scelta sicuramente consigliata dai propri legali, visto che il processo a suo carico è ancora in corso ma adesso pare si stia procedendo verso una risoluzione consensuale. Ma il silenzio pare fosse legato anche allo stato d’animo con il quale LaBeouf stava vivendo la fine improvvisa della sua carriera e le accuse pubbliche dell’ex moglie.
In una recente intervista concessa su YouTube a Robert Barron dei Word on Fire Catholic Ministries, proprio in merito al prossimo debutto nelle sale del film di Abel Ferrara di cui sarà protagonista, Shia ha raccontato un retroscena sconvolgente riguardante il periodo più duro della sua vita: “Avevo preso la decisione di smettere di vivere, quando è successo tutto quello che è successo. Provavo una vergogna che non avevo mai sentito prima, il tipo di vergogna che ti fa dimenticare di respirare, quella che quando la provi non sai neanche dove andare, quella che non ti permette di mettere il naso fuori di casa”.
Ciò che gli ha impedito di compiere il gesto estremo e che gli ha permesso di ritrovare serenità è stata la conversione al cattolicesimo. Dopo aver approfondito la propria spiritualità ed aver abbracciato la confessione romana del Cristianesimo, infatti, l’attore è riuscito a superare il periodo più difficile della sua vita e a trovare una ragione per andare avanti nonostante tutto.