Torishima, ex redattore di Dragonball, svela alcuni retroscena sul manga

L’opera di Toriyama oltre che da Torishima è stata commentata anche creatore del videogame DBZ: Kakarot

Dragonball si sa è stata una pietra miliare per il mondo manga quanto per l’infanzia dei ragazzi nati dagli anni ’80 fino ad oggi con il suo sequel, Super. Nonostante su quest’ultima si possa parlare all’infinito dato che la stessa community della saga delle sette sfere del drago è perennemente in lotta tra essa sulla qualità e la necessità di creare ad anni di distanza questo seguito. Ma a quanto pare persino la serie originale aveva dei detrattori, e di conseguenza l’ex capo redattore di Dragonball stesso e di alcuni altri manga pubblicati da Shueisha, Kazuhiko Torishima, decise di modificare alcuni messaggi presenti nel manga.

I “segreti” svelati da Torishima sono stati trafugati e caricati in rete attirando subito le attenzioni degli appassionati di manga, del franchise ma persino dei media che si sono cimentati a capofitto nella discussione. Il file audio in questione sembra una classica “chiacchierata da bar” tra l’ex redattore di Shueisha e il Presidente nonchè CEO della compagnia videoludica CyberConnect2, la quale ha curato l’ultimo videogame dedicato a Goku e agli altri guerrieri Z ed intitolato Dragonball Z: Kakarot, Hiroshi Matsuyama. Ecco di seguito un breve estratto delle dichiarazioni di Torishima:” Ad un certo punto ho pensato di rendere la serie un prodotto senza sostanza. Hai mai imparato qualcosa da Dragon Ball? Prova a ricordare. Certo che no, perché non c’è niente da imparare. È inutile, non dà lezioni di vita, non ti insegna niente. È puro e semplice intrattenimento, e va bene così! Ho pensato: se non possiamo renderlo utile, rendiamolo divertente

Un cambiamento che fu dettato dall’iniziale insuccesso della serie durante l’arco narrativo dedicato a Pilaf nel Dragonball “originale” e che ad oggi possiamo dire vincente. Si può affermare, infatti, che Torishima non ha solo “salvato” la saga ma grazie alla sua scelta editoriale l’ha resa immortale.