Intervista esclusiva del campione di Mortal Kombat: tutti i retroscena dei tornei

Il campione nazionale del torneo di Mortal Kombat, svoltosi nel 2019, ha rilasciato un’intervista esclusiva. Crathen ha visto il podio, ma com’è diventato un campione?

Mortal Kombat

Conosciamo un po’ Crathen

Q: Come ti chiami? Quanti anni hai?
Crathen: Ciao, mi chiamo Andrea Cavalieri, o Crathen nella scena dei picchiaduro e ho 32 anni.

Q: Da quanto giochi a Mortal Kombat? Hai giocato a tutti i titoli della serie principale? E gli spin-off?
C: La mia prima esperienza con Mortal Kombat risale ad 11 anni fa, nel 2011. Ho giocato a tutti i diversi Mortal Kombat, incluso Mythologies:SubZero e, specialmente, il Trilogy su Nintendo 64. Quando l’ho provato mi sono detto “dai, pare bello”, chi l’avrebbe detto che sarei stato i prossimi 10 anni a giocare MK ed i suoi sequel?

Q: Come è nata questa passione per i picchiaduro? E come sei entrato nel mondo del competitivo?
C: Questa passione era già lì quando ho iniziato, ce l’ho sempre avuta. Ero già entrato nella nicchia dei picchiaduro con Tekken 5DR e Tekken 6. Avevo mosso i miei primi passi nel competitivo viaggiando per tornei in Italia, spinto più dalla curiosità di misurarmi contro dei giocatori esperti che erano nella “scena” sin da Tekken 3.

Q: Come mai hai preferito Mortal Kombat, in particolare, rispetto ad un Tekken, Street Fighter, Soulcalibur o altri titoli di questo genere?
C: Durante la mia ricerca riguardo gli eventi competitivi, mi appassionai di nuovo a quei personaggi conosciuti quando ero più piccolo, a livello di presentazione non si poteva chiedere di più.

Riguardo al torneo

Q: Come sei entrato nel mondo del competitivo?
C: Il primo torneo a cui partecipai fu a Napoli, organizzato dal giocatore Bode (che, ancora oggi, organizza tornei di Tekken ) e lì firmai la mia passione per i picchiaduro competitivi. Mortal Kombat (2011) arrivò in un momento di calma nel mercato dei giochi di questo genere e, quindi, decisi di esplorare questo mondo per vedere se ci fosse qualche evento competitivo online oppure offline.

Q: Hai fatto trasferte, in Italia o fuori? Sono state a tue spese?
C: Nel 2012, dopo qualche piccolo torneo online organizzato spontaneamente dai giocatori dei tempi – considerate che, in quel periodo, molti giocatori si conoscevano nelle stanze online e lì si creavano conoscenze ed amicizie – venni a conoscenza di un
torneo a Cannes, il WCG (World Game Cup). Tra i titoli presenti, oltre a Street Fighter e Tekken, era presente anche Mortal Kombat. Chiaramente andai di mia iniziativa, non conoscendo praticamente nessuno nella scena MK internazionale. A quei tempi, infatti, avevo vissuto solo nelle community online italiane di Street Fighter: per rimanere in contatto, in pratica, usavamo dei forum come AEX o Tekken Italia. Proprio qui, mi aggregai al gruppo italiano di Street Fighter che si era organizzato per andare al WCG.

Q: Se qualcuno volesse entrare nel mondo del competitivo oggi, come dovrebbe muoversi?
C: Oggi, per entrare nella scena del competitivo, basta conoscere un nome di qualche giocatore e cercarlo su Google. In questo modo, è possibile trovare il suo profilo, che sia Twitter o Facebook, e da lì entrare nella community, seguendo e facendo domande. Attualmente, il mondo del competitivo risulta molto più accessibile, rispetto a 10 anni fa.

Primo Round

Q: Avevi già partecipato ad altri tornei, prima di quello del 2019? Se si, in che posizione ti eri classificato? E, durante la tua esperienza, hai trovato avversari molto ostici da battere?
C: Al WCG 2012 arrivai quarto, dietro giocatori come Ketchup, Mustard ed Hidan, che erano, ai tempi, i migliori giocatori in Europa. Mi divertì partecipare, quindi mi sono ripromesso che avrei continuato a far tornei dal vivo, nel caso si fosse presentata la possibilità. Nel corso degli anni, ho partecipato a molti eventi in Europa, specialmente in Francia, Olanda, Belgio ed Inghilterra. A questi, si aggiungono anche alcuni eventi in Italia, per lo più organizzati a Roma e Milano, insieme a quelli di altri picchiaduro, come Tekken e Street Fighter, organizzati da Ricciotto e Bonehead, due grandi personaggi di Roma. Quando uscì Mprtal Kombat X, vinsi il torneo di Roma con altri guest internazionali e, in seguito, partecipai anche a degli eventi online ESL. Vincendo anche quella competizione, mi qualificai per le finali ESL Season 3 a Los Angeles, in cui mi posizionai top 13. Infine, nel torneo in Italia organizzato da WB Games, con finali a Terni, vinsi diventando, così, il primo campione ufficiale italiano.

Un mondo di emozioni, conoscenze vecchie e nuove

Q: Sei stato seguito da qualcuno durante il torneo o hai fatto tutto autonomamente?
C: La maggior parte dei tornei furono pagati e gestiti di tasca propria, esclusi i circuiti ufficiali come ESL e WB games. Ricordo anche che mi assegnarono un traduttore, per accompagnarmi in una tappa francese per Mortal Kombat X. Fortunatamente, per la ragazza era un’esperienza nuova, ma io mi sapevo muovere bene nell’ambiente, quindi è andato tutto liscio.

Q: Cosa hai provato quando ti sei trovato ad affrontare l’ultima sfida, con la consapevolezza di poter diventare campione italiano del 2019?
C: L’ultimo torneo italiano per il titolo di campione fu naturalmente tra persone che già conoscevo da anni e con le quali avevo fatto amicizia dai tempi di Mortal Kombat nel 2011. Quindi, l’emozione di competere con un premio in palio non mi era nuovo, ma ovviamente ero felice di essere ufficialmente campione italiano.

Q: Hai conosciuto altri giocatori durante i tornei? Hai stretto qualche rapporto di amicizia con cui, poi, sei rimasto in contatto negli anni successivi?
C: Le amicizie che ho stretto, durante gli anni, con i giocatori italiani e non, durano addirittura ancora oggi, nonostante la stagione picchiaduristica “bassa”. Ci teniamo in contatto non solo in vista di eventi, ma anche solo per sapere come stiamo. Abbiamo, dunque, un rapporto che va ben oltre il gioco. Un altro saluto obbligatorio va a tutti gli organizzatori di tornei, specie in Italia, che si fanno in quattro per creare qualcosa per aggregare le persone, sono davvero immensi!

Qual è la situazione ad oggi?

Q: Attualmente giochi ancora? Se si, in modalità competitiva oppure solo per hobby?
C: Dicevo che, al momento, la stagione competitiva dei picchiaduro è bassa. Questo è dovuto al fatto che sono passati 3 anni dall’uscita di Mortal Kombat 11, quindi l’hype è un po’ sceso. Per ora, non ci sono eventi offline in vista, ma ci dovrebbe essere un annuncio di un nuovo titolo a breve, speriamo nel 2022, quindi mi tengo pronto per quello e l’annuncio di una nuova lega competitiva, magari italiana!

Q: Cosa consiglieresti a chi volesse partecipare ad un torneo ufficiale?
C: Per chiunque volesse provare ad entrare in un torneo ufficiale offline, il mio consiglio è questo: andate! Nessuna pretesa di vincere, aspettatevi, invece di divertirvi insieme a gente con la vostra stessa passione per i picchiaduro, facendosi anche qualche giro insieme post torneo. Per quanto riguarda i tornei online, invece, teneteli sempre d’occhio, so che ESL organizza tutt’ora tornei online con piccoli premi e sono utili per “provare le acque” e vedere a che punto siete nel vostro cammino picchiaduristico!

Finale

Per chi volesse assistere all’incontro completo della finale, il video è disponibile su YouTube su QUESTO link.