Into the Night, la serie sulla fine del mondo di Netflix

Al contrario della maggior parte dei disaster movie quasi tutti americani, questa serie proviene dal Belgio

Il cinema di genere catastrofico è spesso associato all’America, sia per quanto riguarda la provenienza e la produzione sia per i luoghi dove si svolge l’intera pellicola, basti pensare a film come Armageddon, 2012 o persino The Day After Tomorrow. Questo non è di certo un male, anzi, sopratutto le opere appena citate sono più che valide con ottime valutazioni da parte della critica e enormi incassi al botteghino, però una produzione diversa da quella americana donerebbe senza dubbio una ventata d’aria fresca al genere introducendoci in scelte artistiche e ambientazioni del tutto nuove, libere da qualsiasi stereotipo made in U.S.A.

In nostro soccorso arriva Netflix con una nuova serie intitolata Into the Night, proveniente direttamente dalla nazione che ha dato i natali ai Puffi, il Belgio. La serie inizia all’aeroporto di Bruxelles, capitale della nazione belga, dove alcuni passeggeri si stanno imbarcando per raggiungere Mosca quando un dirottatore di nazionalità italiana prende possesso dell’aereo. Il “nostro connazionale” è in realtà un ufficiale della NATO che impone ai piloti un’unica condizione, continuare a volare verso ovest, in modo da evitare per più tempo possibile l’esposizione al sole. Una richiesta bizzarra ma che si rivelerà di vitale importanza per la sopravvivenza di tutti i passeggeri.

Il gruppo di personaggi sarà ristretto in modo da dare una giusta caratterizzazione a tutti, una scelta giustificata in termini narrativi dal fatto che il dirottamento sia avvenuto prima che l’imbarco fosse completato, una scelta molto intelligente e che permetterà di approfondire al meglio il piccolo gruppo di sopravvissuti.

La serie, composta in totale da sei episodi, è già disponibile alla visione essendo stata rilasciata la scorsa settimana in tutti i paesi dove la piattaforma streaming “dalla N rossa” è disponibile.